La terza conferenza del ciclo “Roma Drone Conference 2015-16” tenutasi presso la Link Campus University di Roma il 20 gennaio 2016, ha riguardato uno dei settori applicativi più promettenti della tecnologia APR: l’osservazione e la gestione del territorio, sia per quanto riguarda le aree urbane che per i grandi impianti, oltre al controllo dei beni culturali ed al monitoraggio dell’ambiente. La conferenza ha visto riuniti i massimi esperti nazionali. Il programma ha avuto una prima sessione sulle nuove soluzioni tecnologiche, con la presentazione di droni e sensori da parte di aziende come FlyTop, Italdron, Virtual Robotix Italia, MicroGeo, Drone Service, Cardtech e Topcon Positioning Italy a cui è seguita la sessione dedicata a diversi progetti ed esperienze sul campo. Presenti anche enti e organizzazioni che hanno già iniziato o inizieranno presto a sperimentare l’uso degli APR in questi settori tra cui l’AFCEA Naples Chapter, il Corpo Internazionale di Pubblica Assistenza Humanitas e la NOVA Italia.
Armando Conti dell’ACI Consult ha mostrato come sono stati impiegati dei droni per attività di rilievo presenze di amianto attraverso sorvolo sul comune di Roma. Andrea Vecchi di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha illustrato una gara indetta per l’ispezione dei ponti tramite SAPR. Gara per ispezionare viadotti, ponti in alveo, ponti ad arco o in muratura, in aperta campagna ovvero fuori da aree critiche per ottenere un report fotografico ed un key plan generale e restituire anche un modello 3D affinché l’ispezione possa essere effettuata in remoto, individuando facilmente i difetti, sostituendo la distanza di contatto con fasi di volo e modelli.
A margine della conferenza, a partire dalle ore 14, si è svolta invece un Question Time con l’ENAC sull’emendamento al Regolamento SAPR pubblicato a sorpresa lo scorso 21 dicembre, dove ad intervenire, oltre ad alti rappresentanti dell’ENAC, dell’ANSV e l’AM anche le Associazioni del settore droni, le aziende produttrici, gli operatori e la stampa specializzata.
Forti sono state le polemiche sorte nelle scorse settimane proprio sulle nuove norme per l’utilizzo professionale dei droni. L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) ha infatti pubblicato un mese fa, a sorpresa, un emendamento alla seconda edizione del Regolamento sugli Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR). L’emendamento prevede, in particolare, nuove limitazioni riguardanti le operazioni di volo negli spazi aerei controllati (i cosiddetti CTR), le operazioni di notte e le caratteristiche dei mini-droni con peso fino ai 300 grammi. L’iniziativa dell’ENAC ha suscitato numerose polemiche da parte della drone community italiana: nei forum specializzati, sono state addirittura ipotizzate proteste pubbliche, azioni legali e interrogazioni parlamentari. Per fare chiarezza e smorzare i toni, nel dibattito pomeridiano, sono intervenuti l’ing. Alessandro Cardi, direttore centrale Regolazione Tecnica dell’ENAC, il gen. Roberto Cattaneo, capo Ufficio Generale Spazio Aereo e Meteorologia dello Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare e il prof. Bruno Franchi, presidente dell’ANSV. Per il settore APR hanno partecipato i rappresentanti delle maggiori Associazioni FIAPR, UASIT, AIDRONI, EDPA e di due aziende FlyTop e Italdron e delle due principali testate specializzate DronEzine e Quadricottero News.
Dal dibattito sono emerse alcune contingenze della sicurezza volo che hanno portato alla modifica del regolamento. In particolare 150 m (circa 500 piedi) sono il limite operativo degli aeromobili militari ad alte prestazioni, che difficilmente eviterebbero una collisione incrociando un APR. I droni, secondo l’ultimo regolamento, possono operare in spazi aerei controllati senza fornitura di servizi fino a 70 m (circa 250 piedi) dove volano aeromobili (come gli elicotteri) che più agevolmente possono gestire eventuali “incroci” con droni per capacità di manovra.
Nella foto sotto da sinistra: Vittorio Adelfi e Maria Dazi di NOVA Italia, Massimiliano Canestro in rappresentanza dell’Humanitas e dell’AFCEA Naples Chapter con Massimo Decker.